Comunicazioni digitali tra cittadini e PA: cosa succede dal 1 gennaio 2014?

comunicazionidigitaliDopo alcune note sulle comunicazioni digitali tra imprese e PA, ecco qualche spunto sulle comunicazioni digitali tra cittadini e PA: anche in questo caso il punto di partenza è segnato dal CAD, che all’art. 63 prevede che “A partire dal 1° gennaio 2014, allo scopo di incentivare e favorire il processo di informatizzazione e di potenziare ed estendere i servizi telematici, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2 (e cioè le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nonché alle società, interamente partecipate da enti pubblici o con prevalente capitale pubblico inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione),  utilizzano esclusivamente i canali e i servizi telematici, ivi inclusa la posta elettronica certificata, per l’utilizzo dei propri servizi, anche a mezzo di intermediari abilitati, per la presentazione da parte degli interessati di denunce, istanze e atti e garanzie fideiussorie, per l’esecuzione di versamenti fiscali, contributivi, previdenziali, assistenziali e assicurativi, nonché per la richiesta di attestazioni e certificazioni.”

Come nel caso delle imprese, l’avvio della digitalizzazione anche per i cittadini è fissato con estrema chiarezza; la scadenza è stata introdotta con la L. di semplificazione (D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla L. 4 aprile 2012, n. 35). Continue reading “Comunicazioni digitali tra cittadini e PA: cosa succede dal 1 gennaio 2014?” »

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Open Data ed Energia

classificazione energeticaLa più grande sfida di una Smart City è creare un ambiente sostenibile, per esempio ottenendo la riduzione dei consumi di energia; proprio per questo l’Unione Europea ha promosso il Patto dei Sindaci per il risparmio energetico – PAES, attraverso cui dovrà essere fatta una pianificazione dei consumi energetici sul territorio, incentivando la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili.

Presupposto della pianificazione di qualsiasi azione è conoscere la situazione di partenza, cioè i dati dei consumi del territorio (utenze domestiche e produttive); così come per monitorare l’efficacia delle azioni previste nel piano e’ necessario verificare le variazioni dei medesimi dati, in modo da misurarne gli scostamenti e vedere se le azioni previste hanno avuto risultati positivi o meno.

Proprio per questo è essenziale partire dai dati del consumo energetico del territorio, tanto che è stato coniato lo slogan “Raw data energy now”: ma come può fare un Comune ad entrare in possesso di questi dati? Si possono ottenere dai gestori che si occupano di energia? E soprattutto, come contattare i gestori, ora che il mercato non è più in condizione di monopolio e siamo in regime di libera concorrenza? Continue reading “Open Data ed Energia” »

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Comunicazione digitale tra imprese e Pubbliche Amministrazioni: è vero switch off?

Dal 1° luglio 2013 tutte le imprese, dalle S.p.A. alle piccole imprese individuali, debbono comunicare con le PA utilizzando i canali digitali, quindi i portali tematici – ove presenti – oppure la PEC.

Questa data è contenuta nel DPCM 22/7/2011, ed è il risultato della tormentata vicenda che riguarda l’obbligo di presentare per via telematica tutte le comunicazioni del SUAP, previsto con il DPR 160/2010 e in attuazione  il disposto dell’art. 5 bis del CAD, secondo cui la presentazione di istanze, dichiarazione, dati e lo scambio di informazioni e documenti, anche a fini statistici, tra le imprese e le amministrazioni pubbliche, nonché la comunicazione di atti e provvedimenti amministrativi nei confronti delle imprese avvengono esclusivamente utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Continue reading “Comunicazione digitale tra imprese e Pubbliche Amministrazioni: è vero switch off?” »

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Le convenzioni per l’accesso ai dati… queste sconosciute!

Firma convenzione

Ovvero: quando lo stato si fa pagare dagli enti locali…e indirettamente dai cittadini!
Ecco un esempio di “mala amministrazione” che si perpetua, in barba a quello che invece dice la legge.
Oggi sappiamo tutti quanta importanza hanno acquisito le banche dati e la possibilità di consultare e controllare dati, meglio se in tempo reale.
E di questo ne è convinto anche il legislatore, tanto che nel Codice dell’Amministrazione Digitale – D. Lgs. 82/2005 – c’è un articolo, il 50, che dispone che:

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Come fare OPEN DATA nei piccoli comuni

Alcune indicazioni su come strutturare un processo per pubblicare gli Open Data nei piccoli Comuni: ecco un articolo a 4 mani scritto in collaborazione con Franco Morelli

opendata

Da un po’ di tempo si parla spesso di OPEN DATA, tanto che con 2 provvedimenti normativi (prima il decreto crescita e poi il decreto sulla trasparenza) lo stato italiano ha deciso che tutti i dati debbono essere pubblicato in un formato aperto.

Il tema e’ complesso e ha risvolti che vanno dal tipo di licenza, al formato, alla piattaforma da utilizzare, ecc. e implicano aspetto giuridici e informatici,  ma in questa sede parlerò solo degli aspetti organizzativi: perché i dati non escono per magia da un database, ma debbono essere “trattati” nel modo dovuto, soprattutto in questo momento in cui il processo di pubblicazione deve ancora prendere forma.

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